venerdì 26 novembre 2010

..a la Y..

















...è già passato più di un mese dall'ultima volta che ho scritto..il tempo è strano, sembra non passare mai e poi quando si tirano le somme non ci si è resi conto di come sia fuggito così rapidamente...avrei così tante cose da raccontare ma mi metto a scrivere perchè non mi sento bene, chissà ma l'esigenza di condividere i miei pensieri mi viene solo quando mi sento a terra...in questo lunga primavera ecuatoriana ho detto addio a un'altra compagna di viaggio, Giulia è partita da quasi un mese e dopo di lei non ho trovato nessuno con cui condividere i miei pochi spazi liberi e le mie giornate di vacanza..con lei si è chiuso un capitolo di quest'esperienza che tra alti e bassi sarà davvero indimenticabile...inizio a sentire il peso di questi mesi di solitudine e di scoperta di me, sento che questa eterna estate mi ha un po' stufata e soprattutto sono delusa dalle persone che mi circondano in questo momento..ho la costante sensazione di essere usata..dalle persone che vivono con me, dai miei capi che non chiedono ma pretendono, dai miei amici ecuatoriani che mi vogliono bene ma che approfittano economicamente di me solo perchè sono gringa, questo gioco mi ha un po' stufata...non ho tempo per viaggiare, non ho tempo per dormire, non ho spazio per vivere la natura e questi panorami vastissimi come vorrei...la mia unica soddisfazione è il lavoro che del resto sta divorando tutte le mie giornate, i miei pazienti sono speciali, quelli poveri e quelli meno poveri, quelli neri, quelli marroncini, quelli gialli, quelli bianchi..sono tutti bambini meravigliosi..e io con loro sto bene perchè sono sinceri..se hanno paura di me piangono se sono curiosi chiedono se mi vogliono bene mi baciano...e io con loro posso essere IO senza mezzi termini e senza compromessi culturali o adattamenti dettati dalle regole del gioco..nell'ultimo mese ho viaggiato a lungo e nei bus ho scoperto il vero ecuador..quello dei finestrini aperti e della spazzatura buttata dalla porta, l'ecuador della gente accalcata nei corridoi e dei bambini lasciati a dormire sulle ginocchia di sconosciuti, l'ecuador dei curiosi e dei missionari, l'ecuador dei venditori ambulanti e dei ladri, l'ecuador dei puzzolentissimi lavoratori dei palmeti, delle puttane e dei predicatori, l'ecuador della salsa triste e del reggaeton, l'ecuador che lascia le donne incinte in piedi, l'ecuador dal sorrido sdentato e dall'orologio finto, l'ecuador delle ragazze in uniforme e con i capelli unti di olio profumato....e io in mezzo a tutto questo, io che dopo 4 mesi rimango ancora una spettatrice affascinata, io che in tutto questo non ho ancora trovato il mio posto o la direzione di marcia..io che da qualche tempo preferisco sedermi al finestrino e non osservare le persone, io che ultimamente sono irritata da tutta questo contatto fisico e dai corpi che mi schiacciano, io che ho iniziato ad ascoltare le mie canzoni e non le "LORO", io che non rispondo alle domande dei curiosi, io che trovo solo nella spettacolare natura che mi circonda tutte le risposte e le carezze di cui ho bisogno, io che viaggio per non rimanere ad Esmeraldas..

...eppure tutto questo per me ha un senso, ho trovato dei preziosi colleghi di lavoro che condividono con me la passione per questo lavoro che qui è così diverso....questo piccolo video ne è un esempio..una brigada in un rio lontano, el Rio Onsole, nel profondo nord dell'ecuador, in ordine di apparizione una quasi fisioterapista italiana, un medico missionario sardo, una promotrice di salute, la coordinatrice del progetto di borbon, un prete missionario del Malawi, un'educatrice speciale e una terapista occupazionale ecuatoriana..un intrecciarsi di storie e destini differenti che si incontrano e che condividono per ore, giorni, mesi la gioia e il senso di impotenza che si prova nel sedersi sul pavimento sporco di queste case fatte di legno o di bambù, la paura e lo sguardo preoccupato ogni volta che dall'altra parte della porta ci dicono..entrate che abbiamo bisogno..la soddisfazione nel vedere un briciolo di speranza negli occhi di madri stanche, la paura di essersi presi qualche parassita o qualche malattia, la condivisione del pane e della poca acqua potabile, del gel disinfettante per le mani e dell'inutile spray contro le zanzare..ma non è tutto facile..le nostre mentalità sono differenti e se siamo sulla canoa o nel cassone di un furgone è perchè siamo persone tenaci e con caratteri forti, l'obiettivo del nostro agire quotidiano non è mai lo stesso e il lavoro per questo a volte è tremendamente difficile...



...avrei davvero tante cose da raccontare..del viaggio a cuenca e nel sud, al confine col perù a vedere i resti inca, il week end a spasso con il neurologo e il suo figlioccio tedesco, la convivenza con gli altri volontari italiani, l'arrivo del container, il mio viaggio in ruspa, le mie lezioni nelle scuole, le mie ansie rispetto alla tesi che mi accompagnano giornalmente, i terremoti emotivi e terrestri, il fascino di questa terra che non ha ancora finito di sorprendermi...

lunedì 18 ottobre 2010

the city











behh..la settimana scorsa è stata unavera merda..irritabile, stanca affranta per la partenza di margherita la mia unica guida in questo posto incasinato...la mancanzea delle altre ragazze in vacanza alle galapagos....insomma la disperazione ha preso spazio e non mi è piaciuto se qui molli il colpo sei finita se ti fai infettare da pensieri tristi sei finita se ti mostri fragile e qualcuno se ne accorge sei finita..insomma per guarire sono saltata sul bus per guayaquil....la città più grande dell'Ecuador e anche una delle più pericolose..come dice bene il mio papà " guai a kil"..insomma venerdì sera dopo una giornata di lavoro feroce sono saltata sul bus....8 ore da panico..bambini che piangevano il mio posto minuscolo per le mie gambone e sul più bello quando stavo per prendere sonno il blocco della polizia...tutti giù dal bus perquisizione delle valigie e delle borse....poi di nuovo a bordo..il film a tutto volume e poi salsa fino alla mattina...arrivata mi sono infilata nel primo taxi dove ovviamente il taxista non ha risparmiato i suoi apprezzamenti volgari sottolineando che se sei una ragazza e viaggi sola di notte a guayaquil sei in cerca di guai...io mi sono fatta lasciare all'aeroporto dove ho dato l'ultimo abbraccio a Margherita invidiandola infinitamente....vi giuro sarei saltata su quell'aereo così senza valigie e senza pensarci...con giulia abbaimo lasciato le valigie al deposito e siamo andate a cercare un bus...stava albeggiando e le strade di guayaquil mi hanno dato per la prima volta da quando sono qui la sensazione di trovarmi in città,...strade a 4 corsie, palazzi alti e la gente che non ci ha fissate quando siamo salite sul bus...siamo andate sulla malecon..il lungomare e tutto era pulito, ordinato e perfettamente impersonale...quello di cui avevo bisogno...dopo tanto tempo ho tirato fuori la macchina fotiografica senza paura di essere rapinata..questo perchè l'ingresso è scortato da guardie armate...il lungomare è una passerella finta..una striscia di terra costruita per i turisti..un angolo di occidente in mezzo a un inferno....qui il divario tra poveri e ricchi si fa sentire di più e la gente si ammazza per un paio di scarpe..abbiamno visitato il quartiere di las penas..anche questo finto..casette colorate e una scalinata di 400 gradini che portano al faro...tutto in perfetto stile europeo..anche qui i cancelli e fuori la favelas...un assurdità...i signori che ci hanno incontrate per strada ci hanno detto di non salire che ci stavano già aspettando per rapinarci perchè ci avevano viste dall'alto...siamo salite dall'unico posto scortato..un poliziotto ogni 20 gradini...poi abbiamo visitato il cimitero monumentale e anche qui il poliziotto all'ingresso ci ha fatto consegnare i documenti " li prendo perchè così se vi rapinano all'interno almeno i documenti sono salvi.,.." e meno male che lui faceva da garante per la sicurezza....poi abbiamo visitato di nuovo il malecon..ho comprato i jeans da costegna e siamo andatre a bahia...il mercato comunale...siamo uscitre dopo tre minuti esatti...ci stavano seguendo troppi personaggi per i miei gusti..non mi è piaciuto per niente stare in mezzo alla folla schiacciata tra le bancarelle..aspetrtavo di sentire il coltello puntato nella schiena da un momentoi all'altro...poi il pranzo la visita al museo cittadino e la visita alla cattedrale e alle iguane del suo parco...mi sono divertita un sacco hahaha le iguane vivono libere e stanno in mezzo ai piccioni e aglki scoiattoli che scendono in mezzo alle panchine...bellissimo..poi la visita al museo archeologico e un giretto sull'avenida 4 de octubre..la via dello shopping dove vestiti orrendi costano un occhio della testa...poi siamo andate al cinema a vedere un film ecuatoriano...prometeo deportado...e l'esperienza del cinema in ecuador doivevo farla..ovviamente anche qui tutto è comunitario la gente si alza , ride fa i commenti ad alta voce e tutti risono per il commento ne non per il film...hahahaha...è stato davvero forte..peccato solo per aver toppato con la scelta dello snack..degli orrendi anellini al formaggio che mi hanno impestato le mani, l'alito e intoppato fino a notte inoltrata...poi siamo tornate in aeroporto a recuperare i bagagli e a prendere il bus delle 23.10....io ero sconvolta senza dormire da ormai un giorno e con una notte da affrontare....un incubo..il gelo la salsa il film a tutto volume e la perenne paura di essere stata derubata...sono arrivata a esmeraldas e mi sono detta....il posto più di merda del mondo...dioo che voglia di prendere il primo bus e ritornare dove almeno un ristorante kentucky fried chicken ti fa capire di essere nel mondo e non solo in ecuador...poi la corsa al terminal a controllare la posta e una dormita secolare...oggi ho lavorato e sentire l'inno nazionale cantato da questi bambini comew ogni lunedì mattina mi ha fatto sentire fortunata...ecco mi sento così...confusa e prigioniera ma ancora capace di dare alla bellezza e alla gioia un po' di posto nella mia vita ad esmeraldas....oggi ho scoperto che da settimana prossima avrò 4 giorni di vacanza e il mio zaino già freme...ande aspettatemi...ciao ragazzi a presto
vale

lunedì 11 ottobre 2010

gastrite

una settimana bohhhhhhhh...convegno sulla rbc che sembrava il festival del fritto...dopo il primo giorno gastrite fulminante reattiva al litro di olio di palma mangiato...serate divertenti con le varie despedite di margherita week end a casa tra lavoro e skype..tempo uggioso..sabato mattina il mercato delle pulci con le sorelle...una folla impazzita bonze da 148 kg che cercavano di infilarsi in pantaloni taglia 44r italiana..cose da pazzi...... comunque in generale niente di che, vediamo che mi propone il menu questa settimana insomma...fase premestruale e questo dice tutto....il positivo di essere qui ora??? sentirmi molto molto molto innamorata...grazie a maury per questo bellissimo week end..

lunedì 4 ottobre 2010

settimana di fuoco

...bene non vi ho ancora fatto il resoconto della settimana passata...incredibile..le emozioni per l'avvicinarsi della partenza di margherita, le feste d'addio, le rivoluzioni politiche e i colpi di stato..insomma ce ne è da raccontare...
lunedì solito lavoro al centro pediatrico...martedì sono stata a rocafuerte nel canton rioverde la giornata di capacitazione è stata anche la festa d'addio per margherita che finita questa settimana tornerà in Italia..le signore gentilissime hanno preparato un piatto tipico chiamato ceviche per tutti il parroco ha portato il caffè e il pomeriggio è finito con una festa a base di salsa e reggaeton, la sera tornata ad esmeraldas ho preso un taxi con fernando che mi ha portata a casa dei suoi perchè doveva prendere la sua macchina..insomma qui per pagare meno i trasporti si fanno certi giri assurdi è stato divertente entrare in una casa ricca di esmeraldegni..il papà lavora nel ramo petrolifero e mi ha fatto piacere per una volta stare seduta in una sedia stabile con un tavolo pulito di fronte..mi hanno offerto un panino di yucca e formaggio...mmmhhh tiepido una vera delizia.....mercoledì lavoro al centro....giovedì assurdo....io e margherita ci facciamo il solito giro nel barrio 15 de marzo siamo sole perchè la promotrice di salute non è venuta...andiamo a casa di pazienti conosciuti...io noto così per caso alla televisione senza audio che stanno trasmettendo il discorso del presidente...mi è sembrato strano alle 10 della mattina ma poi sapete sono quelle cose a cui uno da senso solo dopo...insomma facciamo la terapia e chiacchieriamo scherzando con tutta la famiglia..ovvio le terapie sono una cosa di gruppo hai sempre un cane in mezzo ai piedi i cuginetti o fratellini che si mettono a giocare proprio con la cosa che ti serve per fare terapia la mamma che cucina il pranzo lì di fianco insomma..bello...suona il telefono è l'altra ragazza italiana...sento margherita che dice.. "..come non possiamo ritornare in Italia..."...." mavà colpo di stato??...assalti ai pedoni??...bruciano le macchine??"...hahahahaha...io in un primo momento ho sbiancato..mi sembrava di essere in un film..la Marghe molto tranquillamente mi ha detto...bohhhh è successo qualcosa col presidente dobbiamo tornare in ufficio...abbiamo finito la terapia perchè pensavamo fosse la solita esagerazione di giulia che è molto apprensiva...usciamo in strada e arriva un'altra telefonata "...dì alla vale di non venire al centro...si rischia di non arrivare...che vada dalle suore subito..correte che qui assaltano tutto..." il nostro passo in silenzio ha iniziato ad essere più rapido...due ragazze sole, in un barrio di periferia, bianche e gringhe e fuori nessuno...cioè immaginatevi un posto che è sempre affollato deserto..tutti barricati in casa e noi lì a passeggio...sono saltata sul primo bus che ha fatto un giro strano..siamo arrivati di fronte alla caserma..le fiamme in mezzo alla strada il fumo denso dei copertoni che bruciavano una marea di bambini buttati fuori dalle scuole che hanno chiuso all'istante...e io.....sul bus...la gente che mi fissava pensando.." questa è scema..che ci fa in mezzo alla strada con il golpe..." il viaggio strano con quella sensazione d'allarme che ti fa percepire tutto un pericolo..la paura per ogni sosta del bus, lo sguardo attento su chi saliva per capire se avesse armi addosso...insomma...dopo 20 minuti così arrivo nel mio barrio..scendo in mezzo ai bambini e mi incammino verso casa...il deserto non so se correre o camminare mi guardo alle spalle per vedere se qualcuno mi segue e arrivo al cancello...ci sono tutte le guardie col fucile spianato e le sorelle che mi aspettano..entro.
dopo il pomeriggio a spiegare a casa che tutto va bene..qui è un vero carcere ci sono mezzi di sicurezza barricate guardie insomma stiamo al sicuro..fuori non si capisce..il centro è bloccato le favelas sono in rivolta visto che la polizia sciopera si assaltano taxi e si rapinano i passanti..ma qui tutto è tranquillo..la scuola è evacuata e nessuno viene in terapia...una noia mortale..venerdì mi sveglio senza sapere come sia la situazione nella notte hanno liberato il presidente ci sono stati dei morti quito è sotto assedio ma qui tutto sembra tranquillo...chiamo la capa e si decide che la situazione è tranquilla...margherita viene a prendere la macchina andiamo a prendere i pazienti nei barrios...sembrerà assurdo ma quando il golpe chiama valentina e margherita vanno nelle favelas hahahahahahahahahaha.....siamo state tutta la mattinata in spiaggia con i disabili un'esperienza meravigliosa caricati su una sedia a rotelle acquatica abbiamo fatto terapia nell'oceano aiutate da tre bagnini e dai giubbotti salvagente...le onde non sono come a cesenatico qui.....che meraviglia il viaggio in macchina stipatissimi i volti dei passanti nel vedere una parata di disabili che ridevano di gusto facendo il riscaldamento prima di entrare in acqua...una cosa meravigliosa appena avrò le foto ne aggiungerò qualcuna..sabato mattina in ufficio con le altre poi un pranzo a base di polpette e purè e spesa..il pomeriggio è volato e la sera siamo andate ad atacames a cenare con le sorelle..è stata una cena d'addio e abbiamo mangiato la pizza da giulio...una rapina...una margherita 8 dollari, da pazzi...la serata è stata carina mi sono scatenata nei balli con giulia ma a mezzanotte è arrivata la polizia..tutti i locali hanno chiuso e siamo andati a casa di hector il suo moroso dove la luce e l'acqua non c'erano....la mattina dopo mi sono lavata con una bacinellina d'acqua e sono andata sola soletta a fare colazione dai colombiani...giulia ed hector si sono mangiati l'encebollado di pesce e io proprio non ce la faccio...verso le 11 siamo andate a tulsupa in piscina..margherita ha organizzato la sua despedita con gli amici e io mi sono rosolata al sole tutto il giorno sdraiata e coccolata dal rumore dei bimbi...abbiamo mangiato come animali perchè qui ovviamente il chiosco della piscina vende zuppa di granchio o di zampe di pollo ( orrore..infatti ho ordinato " esta supa sin piernas porfavor..solo el agua..hihihih") gamberi fritti pollo al cocco lenticchie stufate e riso ovviamente...cioè da rimanerci secchi al primo tuffo...prima di andarcene visto che non era stato abbastanza ci siamo magiati delle grasse empanadas di formaggio bevendo morocho un intruglio di latte caldo mais e cannella....ho conosciuto una ragazza spagnola molto simpatica che mi ha proposto un'alternativa alla vita con le hermanas...alcuni ragazzi se ne sono andati presto mentre lo zoccolo duro è rimasto..il ritorno a casa è stato da manuale..eravamo io margherita giulia hector kenny ( moroso di margherita) e due cugini...ci mettiamo in strada ad aspettare il bus e kenny mi dice tira fuori il dito che ci caricano all'istante...l'ho fatto e dopo un quarto di secondo un pick up ha inchiodato, fatto retromarcia e ci ha caricati tutti e 7 nel cassone posteriore...hahahahahahaha....che ridere è stato bellissimo...solo per un secondo ho pensato ai rischi che correvamo e poi mi sono detta che il viaggio in bus non era da meno...l'aria della sera le facce divertite che avevo intorno e la sensazione di star facendo qualcosa di diverso mi hanno fatta stare tanto bene...abbiamo cantato qualche canzone in italiano e scherzato perchè i signori del pick up ci hanno presi in parola e ricondotti a casa delle hermanas....una bellissima serata...sono stata benissimo...bene ora vi lascio oggi abbiamo avuto una giornata di formazione..sarà così tutta la settimana..vado a casa ho anche un po' di fame..tanto per cambiare..scusate se non scrivo tutti i giorni ma la connessione internet va e viene e poi ho bisogno di un po' di tranquillità e un posto con poche zanzare sennò diventa una tortura....bene dall'alto del secondo piano istituto nuestra familia barrio san rafael esmeraldas vi saluto apresto amici sarebbe bello leggere anche delle vostre giornate lacustri.. colondrina ( con la mia pettinatura mi chiamano così..bohh)

giovedì 30 settembre 2010

scuse

mio dio scusate..per la prima volta ho riletto le cose scritte e ci sono un sacco di errori...purtroppo la velocita' di digitazione con solo l'indice ovviamente e la stanchezza hanno prodotto errori allucinanti...io sono al terminal centrale aspetto le colleghe di lavoro..non ho dormito nulla.. questa giornta inizia con un tono basso...speriamo bene..maury mi dispiace mi sento davvero impotente.
ciao a presto

mercoledì 29 settembre 2010

lento

..ho inziato a scrivere questa pagina un sacco di volte...sempre con umore differente e malauguratamente è capitata ora...un pomeriggio interminabile..una fila di pazienti fantasma, nessuno avverte che salterà la terapia nessuno ha lavori alternativi da farmi fare..tutto lento.
questa situazione mi snerva e mi deprime..fuori ci sono migliaia di persone che necessitano aiuto e io non faccio nulla, il ritmo di lavoro è ridicolo rispetto a quello della svizzera o dell'italia qui tutto si fa con calma e non è detto che per questo motivo sia fatto meglio..io sono iperattiva è vero però proprio non riesco ad abituarmi al dolce far niente...mi sono portata in palestra il pc ma mi sento molto scomoda nella posizione di quella che si fa gli affari suoi a lavoro..anche se effettivamente non c'è nulla da fare...se un paziente non viene i suoi 45 minuti sono un buco...oggi ho assistito alla prima valutazione di un bimbo di 6 mesi..essendo abituata a quello che si fa in svizzera mi aspettavo che almeno mi spiegassero quali criteri vengono valutati e come..invece è stato tutto moooolto rapido e per carità ho capito che cosa si è valutato ma mi è sembrato molto riduttivo..non so..mi piacerebbe che a questi bimbi venisse dedicata un po' più di attenzione...ma scusate in questo momento vedo tutto nero..ho dei momenti in cui mi sento davvero prigioniera sapendo bene che più di tutto è uno stato mentale..vorrei fare fare fare imparare capire aiutare e invece non posso fare nulla di tutto questo...certo la cosa che imparerò più di tutto a fare qui ad esmeraldas è avere pazienza..ogni tanto mi chiedo se ho fatto la scelta giusta a venire qui da studentessa..tutte le certezze che mi ero data prima di partire...di quanto fosse privilegiata la posizione di stageire di quanto sia difficile assumersi responsabilità in questo contesto e di quanto sia importante imparare la professione in questo ambiente ora mi sembrano banalità senza senso..TUTTE STRONZATE....vorrei avere delle responsabilità, vorrei avere qualcuno che apertamente giudica il mio operato quotidiano, vorrei avere un confronto diretto e un rapporto aperto con i miei superiori, vorrei avere il mio lavoro, vorrei prendere delle decisioni su quello che riguarda il mio tempo e i miei pazienti, vorrei poter sbagliare e pagare per i miei sbagli, vorrei più di tutto che qualcuno mi mettesse alla prova..dannazione è un mese che seguo le impronte fatte da altri è un mese che mi impegno a fare le cose di testa mia senza che nessuno mi dica puoi o non puoi farlo...sto diventando una bestia io non sono una lazzarona non mi piace cazzeggiare non mi piace improvvisarmi in un ruolo che non conosco..perchè lavorare qui non è lavorare in svizzera e fino ad ora non ho trovato nessuno che mi ha guidata per il primo pezzetto per vedere se ce la posso fare sola...e non posso neanche arrabbiarmi perchè capisco la situazione..tutto è appeso ad un filo..i progetti ci sono ma sono in bilico le persone di referenza stanno qui per pochi mesi e assaporano loro stesse l'amarezza di fare un lavoro a metà..le persone di qui sono demotivate perchè il lavoro è pagato male e si sentono intimorite dalla presenza di qualcuno che pensano abbia più esperienza solo perchè viene dall'italia...io ho voglia di comunicare, mi sento piena di domande di dubbi di incertezze e di voglia di imparare ma non c'è nessuno che sia abbastanza qualificato per aiutarmi o chi può farlo è troppo preso dalle situazioni che qui corrono veloci...non so...scusate lo sfogo..ma il mio spagnolo non è sufficiente per spiegare tutte queste cose e non poter parlare di cose importanti perchè non si hanno abbastanza vocaboli ti frustra in modo inimmaginabile...
..che dire per il resto...le ragazze italiane se ne andranno presto e questo week end ho avuto la dimostrazione che mi aspetteranno mesi abastanza duri senza di loro...mi è impossibile fare nuove amicizie..le ragazze ecuatoriane sono vuote e mi scuseranno per questo giudizio che so essere superficiale..i ragazzi sono allucinanti...io faccio sempre amicizia con i maschi..non so è così dall'asilo ed è difficile cambiare a trent'anni...qui non avrò amici maschi..ho chiesto scherzando ad un paio di tizi che fanno gli artigiani...due metallari molto intelligenti e simpatici amici del ragazzo ecuatoriano di una delle 2 italiane se concepivano il fatto di essere miei amici..loro hanno riso e mi hanno detto che qui non funziona così..che io sono una chica e anche guapa e che quindi non c'è storia....o sei la mia ragazza oppure non si perde tempo....vabbè io non mollo l'osso prima o poi qualcuno troverò.
venerdì sono stata a lavorare ad esmeraldas...io margherita e due promotrici siamo state nella favela Isla Piedad..un posto vicinissimo all'ufficio di ovci ma che gli esmeraldegni non frequentano...se parli della isla parli di degrado..di mostruosa povertà, droga, violenza sparatorie abbandono e senza dubbio disabilità...abbiamo visitato due pazienti..storie incredibili..una madre di 32 anni con 12 figli vivi già nonna di due bambini..vive sola..i bimbi meravigliosi..uno più bello dell'altro ma poveri da far paura..una bimba con paralisi cerebrale che striscia sul pavimento imbevuto di benzina, morsa dai ratti...un altro bambino che vive sopra una segheria, non parla non sente non si muove non vede il suo corpicino anchilosato rigido come una tavola sta sdraiato tutto il giorno a respirare la polvere di legno che lo ricopre completamente...io scrivo queste cose sapendo che non si possono immaginare..la cosa strana è che quando io ci sono in queste situazioni non le vedo con i miei occhi, non ci provo neanche...entri nella baracca sapendo già che vedrai qualcosa di orribile secondo i tuoi canoni ma che per qui è brutto ma normale...non mi voglio abituare a queste cose..vorrei conservare la mia sensibilità ma è un meccanismo automatico...entri per fare e solo dopo pensi a quanto tutto questo sia ingiusto al fatto che la terribile ignoranza di queste persone porti a drammi così ingiustificabili..una donna non puo' essere sorpresa se suo figlio è malato dopo che si è presa dei farmaci per abortire al settimo mese di gravidanza..non può non portare suo figlio dal medico mai proprio mai quando questo è denutrito perchè non riesce a mangiare..cioè sono cose allucinanti...se entrassi con il mio modo di pensare..con la lucidità dello sguardo che si ha da lontano appenderei al muro la madre e scapperei nel primo ospedale col bambino..ma non si può fare perchè all'ospedale non fanno nulla, perchè se esci sola nel quartiere ti sparano perchè la mamma ha un ritardo mentale e non capisce...perchè qui è così.
adesso stacco..perchè non ho l'umore giusto per dirvi che ieri è stato bellissimo..le promotrici di rocafuerte ci hanno preparato il pranzo..hanno affittato una sala per noi e abbiamo ballato la salsa fino alle 7 di sera ridendo come pazze..qui è così corre veloce e non hai tempo per pensare alle cose brutte perchè tanto c'è sempre da ballare ma io mi impongo dei momenti da sola..momenti come questi in cui scrivendo piano piano digerisco e mi svuoto un po' la mente...non sono mai stata brava a dire quello che sento cosa mi passa per la testa e anche questa volta fallirò perchè non riesco a scrivervi neanche il 5 % di tutto quello che sto provando..posso solo sperare nel domani posso solo rifugiarmi negli sguardi dei bimbi che curo che ha volte sono certa con i loro occhi neri riflettono il mio sguardo stanco e spaventato...

giovedì 23 settembre 2010

continuo
















...ecco la vita complicata del sud del mondo...di presa ce ne è una e ovviamente è lontana da dove si riceve il segnale per internet...ho do vuto caricare il pc..vi stavo raccontando di oggi...behh..insomma sono decisamente soddisfatta di come stia andando il lavoro..per il resto un po' meno...passo le mie serate a casa e non perchè non abbia la possibilità di uscire ma perchè ho paura di uscire..mi vengono in mente pensieri strani..ho paura di essere rapinata, uccisa, rapita non so..l'idea di infilarmi in un taxi da sola di notte e percorrere queste strade non mi piace..e allora mi chiudo in questo castello dorato protetto dalle guardie che ci sorvegliano notte e giorno..sono cosciente del fatto che sto perdendo tante occasioni di divertirmi di fare nuove amicizie di conoscere la vera vita dehli ecuatoriani ma ora non mi sento pronta...già in italia e in svizzera non sono una festaiola qui tantomeno..
..oggi ho avuto il mio primo incontro con un ragno casalingo ecuatoriano...un bestione da 10 granni insomma una sottospecie di tarantola in miniatura e meno pelosa che ha incontrato la suola della mia ciabatta e ha terminato la sua vita in un istante...nella mia doccia invece abita un geco..si è piazzato sulla zanzariera della finestrella e quando mi lavo si stiracchia con le sue zampettine per prendere tutto l'umido...mi sento strana a raccontare tutte queste cose scrivendo...qui non c'è nessuno che sia interessato a sentirle e mi scuserete se certe cose sono stupide o poco interessanti..è solo che la mia vita qui non mi sembra un'avventura come può sembrare da lontano..e ancora meno mi sento un'eroina..tutto è normale e a volte anche noioso...ci sono cose però che mi piacciono..le piccole abitudini che iniziano a farmi sembrare casa questo posto...la sera quando mi metto nel letto si sente sempre suonare della salsa..il rumore è interrotto solo dal fischio di due uccelli..lo spifferatore..che fa psst psssst proprio come se ti volesse chiamare e l'uccello sbaciucchione che fa il rumore dei baci finti..la mattina quando suona la sveglia le pac sono nella cappelletta di fronte alla mia camera a pregare e mentre io pigramente mi stiracchio loro cantano le canzoni di chiesa in spagnolo...a colazione ci ssono sempre le stesse cose..un buon pane nero che sembra svizzero con la marmellata e una tazza di latte e caffè...appena esco di casa nel piazzale che separa la casa dalla scuola e centro di riabilitazione ci sono i bambini che corrono a fare colazione nella mensa..sono tutti bimbi disabili ed è bello essere salutata da chi non ti vede ma ti sente da chi lo fa nella lingua dei segni perchè non parla o da chi è deformato..è strano però è bello...le facce mi sono diventate familiari e anche io sembra che sia stata digerita dalle persone che lavorano qui...gli sguardi che si ricevono di solito sono tra il curioso e l'invisioso..bohh ho smesso di farci troppo caso...un a cosa divertente è prendere il bus che si ferma in ogni posto...per questo motivo è impossibile stimare il tempo necessario per raggiungere la tua destinazione..il bus può fermarsi una volta sola o cento...la porta di uscita rimane sempre aperta e il bigliettaio sta sempre appeso metà dentro e metà fuori fischiando urlando ai passanti maledicendo gli altri automobilisti..quando devi salire devi essere svelto perchè il bus non si ferma mai del tutto...devi saltarci sopra e sperare che il bigliettaio si sposti e non faccia il cretino...suva suva mi reina....qui dovete sapere che alle persone si da sempre del lei...esistono solo la terza persona singolare e plurale...io mi rivolgo ai bambini di un anno dandogli del lei...e mi fa troppo ridere...si alzi si sieda salga scenda hahahahahhahahaha...però è così se alle persone dai del tu non ti capiscono.....domani starò ad esmeraldas e non so in che razza di quartieraccio dovrò cacciarmi...vi farò sapere..adesso vado ad accendere il fornelletto per le zanzare avvolgo la zanzariera intorno al materasso e chiudo gli occi concentrandomi sui suoni di questa città...e penso a casa come faccio tutte le sere e mi immagino di essere nel mio letto, e immagino che sutica venga a dormire sulle mie ginocchia...buona notte a presto..
ps (le foto sono del campo da basket dove vado a pensare, fernando lo psicologo ecuatoriano che sembra scozzese a casa di una paziente la capacitazione alle promotrici e il cavallo posteggiato davanti al bar...sono pur sempre in america...)