domenica 29 agosto 2010

mariposas de colores

..oggi mi sono svegliata presto..rosario, la mia mamma ecuatoriana, come sempre mi ha preparato una colazione da regina con frullato di frutta fresca, uova pane e marmellate..insomma sono partita alla volta di mindo, un paesino sperduto nelle ande settentrionali che conserva uno dei pochi pezzetti rimasti di foresta nebulare..habitat dell'orso dall'occhiale, puma e il famoso galletto delle rocce andine (?). Come sempre, io e Cornelia, arrivate alla stazione dei bus di quito abbiamo chiesto quale bus passasse nelle vicinanze di mindo..ci sono state date informazioni sbagliate e sembrava non potessimo partire..il mio modo di fare napoletanissimo ci ha portate invece sull'autobus che stava aspettando solo noi. abbiamo viaggiato piu' o meno tre ore e siamo state scaricate sulla strada vicino all'incrocio che portava al paese. Felix ci ha dato un passaggio sul suo furgone e ci ha portate alla casa delle mariposas..le farfalle...qui è stato attivato un progetto per la conservazione naturale delle farfalle e siamo andate a visitarne il reparto di neonatologia..una bella esperienza anche se c'era molta gente e il posto era piccolo..appena fuori i guardia parco hanno messo dei piccoli abbeveratoi per i colibrì che popolano la foresta nebulare..hahaha..ho passato quasi un ora per riuscire a fotografarne qualcuno ma è stata un'impresa quasi impossibile..sono rapidissimi e poi continuano a saettare nell'aria litigando..oltre a loro ovviamente c'era anche una specie rarissima di tafano monumentale andino..una bestiaccia pelosa che ha cercato di divorarmi per tutta la mattinata e che io in barba alle restrizioni del parco ho seccato, spiaccicato e maledetto. Dopo la visita al parco siamo andate a fare un bel giro a piedi per la strada..di fianco scorre un fiume coin delle piccole rapide e si può tubing con i gommoni..gli ecuatoriani sono diciamo panzuti e tutti strizzati nei giubbotti salvagente con le larde strabordanti e rimbanzanti sui gommoni facevano tanto ridere..camminando sulla strada eravamo l'attrattiva più importante dato che nessuno si fa due passi a piedi preferendo viaggiare nel bagagliaio dei furgoni..dopo un giretto nel paese ( 4 case sgarrupate con insegne di multinazionali) siamo andate alla fermata del bus. La bigliettaia ( ormai ho un debole per le bigliettaie ) gentilmente (?!?) ci ha detto che tutti i bus erano pieni fino alle sei di sera..abbiamo deciso di non fidarci e ci siamo fatte accompagnare sulla strada principale dove dopo una mezz'ora ( + una papaia , una arancia, 2 mandarini e qualche crackers) è arrivato il bus..bene provate ad immaginare un bus che supera le ruote di una ventina di cm completament stracolmo di gente..su ogni sedile stavano 2 adulti più 3 bambini..un caldo allucinante e beh ovviamente la strada sempre a curve e saliscendi..in piedi ho iniziato a sentire che la frutta non era stata una grande idea.. dopo un quarto d'orfa ho inziato a sudare..ma tanto tanto e mi sono accasciata sul bordo di un sedile infilando il naso nella testa della signora seduta e spingendo le ginocchia nella pancia di un altro signore..ho passato così 2 ore..un viaggio straziante considerato che ad ogni paese saliva qualcuno per vendere pollo fritto, porco fritto nel grasso di porco, gelato insomma un miscuglio di odori nauseabondo..quando ho capito che stavamo per arrivare alla metà del mondo ho provato a tirarmi sulle mie gambe..un dramma..mi sono maledetta cento volte per non essere rimasta a secco e di non essermi portata il travelgum..vabbè..scese dal bus ( costo 2 dollari per 2 h) siamo andate a vedere il museo inti nan un museo che mischia cultura incaica e scoperte scientifiche riguardo la latitudine 0. Ci siamo fatte un giretto con la nostra guida ( rigorosamente in spagnolo..noi non siamo mezze seghe che fanno il tour in inglese) abbiamo provato i vari esperimenti scientifici , osservato le rarità della selva ecuatoriana..compreso il pesce che si inroduce nella vescica dall'uretra, pelle di anaconda e le teste miniaturizzate trofeo di guerra degli indigeni amazzonici. ci siamo rimesse sulla strada e un bus appena ci ha viste si è fermato a raccoglierci..l'idea di fermata è molto vaga e insomma basta mettersi sulla strada che qualcuno o qualcosa ti carica..siamo rimaste intrappolate nel traffico in rientro a quito ma alla fine siamo arrivate..dal terminal centrale siamo arrivate a metà città circa e ho deciso di piantonarmi ad un semaforo in attesa di un bus che ci riportasse nella zona di casa..hahahaha...ha funzionato dopo un po' il bus è passato e siamo salite al volo..adesso carico le foto e me ne vado a letto visto che sono ancora distrutta dal viaggio in bus e mi sto gustando una bella compressina di malox..un saluto...vale

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