giovedì 30 settembre 2010

scuse

mio dio scusate..per la prima volta ho riletto le cose scritte e ci sono un sacco di errori...purtroppo la velocita' di digitazione con solo l'indice ovviamente e la stanchezza hanno prodotto errori allucinanti...io sono al terminal centrale aspetto le colleghe di lavoro..non ho dormito nulla.. questa giornta inizia con un tono basso...speriamo bene..maury mi dispiace mi sento davvero impotente.
ciao a presto

mercoledì 29 settembre 2010

lento

..ho inziato a scrivere questa pagina un sacco di volte...sempre con umore differente e malauguratamente è capitata ora...un pomeriggio interminabile..una fila di pazienti fantasma, nessuno avverte che salterà la terapia nessuno ha lavori alternativi da farmi fare..tutto lento.
questa situazione mi snerva e mi deprime..fuori ci sono migliaia di persone che necessitano aiuto e io non faccio nulla, il ritmo di lavoro è ridicolo rispetto a quello della svizzera o dell'italia qui tutto si fa con calma e non è detto che per questo motivo sia fatto meglio..io sono iperattiva è vero però proprio non riesco ad abituarmi al dolce far niente...mi sono portata in palestra il pc ma mi sento molto scomoda nella posizione di quella che si fa gli affari suoi a lavoro..anche se effettivamente non c'è nulla da fare...se un paziente non viene i suoi 45 minuti sono un buco...oggi ho assistito alla prima valutazione di un bimbo di 6 mesi..essendo abituata a quello che si fa in svizzera mi aspettavo che almeno mi spiegassero quali criteri vengono valutati e come..invece è stato tutto moooolto rapido e per carità ho capito che cosa si è valutato ma mi è sembrato molto riduttivo..non so..mi piacerebbe che a questi bimbi venisse dedicata un po' più di attenzione...ma scusate in questo momento vedo tutto nero..ho dei momenti in cui mi sento davvero prigioniera sapendo bene che più di tutto è uno stato mentale..vorrei fare fare fare imparare capire aiutare e invece non posso fare nulla di tutto questo...certo la cosa che imparerò più di tutto a fare qui ad esmeraldas è avere pazienza..ogni tanto mi chiedo se ho fatto la scelta giusta a venire qui da studentessa..tutte le certezze che mi ero data prima di partire...di quanto fosse privilegiata la posizione di stageire di quanto sia difficile assumersi responsabilità in questo contesto e di quanto sia importante imparare la professione in questo ambiente ora mi sembrano banalità senza senso..TUTTE STRONZATE....vorrei avere delle responsabilità, vorrei avere qualcuno che apertamente giudica il mio operato quotidiano, vorrei avere un confronto diretto e un rapporto aperto con i miei superiori, vorrei avere il mio lavoro, vorrei prendere delle decisioni su quello che riguarda il mio tempo e i miei pazienti, vorrei poter sbagliare e pagare per i miei sbagli, vorrei più di tutto che qualcuno mi mettesse alla prova..dannazione è un mese che seguo le impronte fatte da altri è un mese che mi impegno a fare le cose di testa mia senza che nessuno mi dica puoi o non puoi farlo...sto diventando una bestia io non sono una lazzarona non mi piace cazzeggiare non mi piace improvvisarmi in un ruolo che non conosco..perchè lavorare qui non è lavorare in svizzera e fino ad ora non ho trovato nessuno che mi ha guidata per il primo pezzetto per vedere se ce la posso fare sola...e non posso neanche arrabbiarmi perchè capisco la situazione..tutto è appeso ad un filo..i progetti ci sono ma sono in bilico le persone di referenza stanno qui per pochi mesi e assaporano loro stesse l'amarezza di fare un lavoro a metà..le persone di qui sono demotivate perchè il lavoro è pagato male e si sentono intimorite dalla presenza di qualcuno che pensano abbia più esperienza solo perchè viene dall'italia...io ho voglia di comunicare, mi sento piena di domande di dubbi di incertezze e di voglia di imparare ma non c'è nessuno che sia abbastanza qualificato per aiutarmi o chi può farlo è troppo preso dalle situazioni che qui corrono veloci...non so...scusate lo sfogo..ma il mio spagnolo non è sufficiente per spiegare tutte queste cose e non poter parlare di cose importanti perchè non si hanno abbastanza vocaboli ti frustra in modo inimmaginabile...
..che dire per il resto...le ragazze italiane se ne andranno presto e questo week end ho avuto la dimostrazione che mi aspetteranno mesi abastanza duri senza di loro...mi è impossibile fare nuove amicizie..le ragazze ecuatoriane sono vuote e mi scuseranno per questo giudizio che so essere superficiale..i ragazzi sono allucinanti...io faccio sempre amicizia con i maschi..non so è così dall'asilo ed è difficile cambiare a trent'anni...qui non avrò amici maschi..ho chiesto scherzando ad un paio di tizi che fanno gli artigiani...due metallari molto intelligenti e simpatici amici del ragazzo ecuatoriano di una delle 2 italiane se concepivano il fatto di essere miei amici..loro hanno riso e mi hanno detto che qui non funziona così..che io sono una chica e anche guapa e che quindi non c'è storia....o sei la mia ragazza oppure non si perde tempo....vabbè io non mollo l'osso prima o poi qualcuno troverò.
venerdì sono stata a lavorare ad esmeraldas...io margherita e due promotrici siamo state nella favela Isla Piedad..un posto vicinissimo all'ufficio di ovci ma che gli esmeraldegni non frequentano...se parli della isla parli di degrado..di mostruosa povertà, droga, violenza sparatorie abbandono e senza dubbio disabilità...abbiamo visitato due pazienti..storie incredibili..una madre di 32 anni con 12 figli vivi già nonna di due bambini..vive sola..i bimbi meravigliosi..uno più bello dell'altro ma poveri da far paura..una bimba con paralisi cerebrale che striscia sul pavimento imbevuto di benzina, morsa dai ratti...un altro bambino che vive sopra una segheria, non parla non sente non si muove non vede il suo corpicino anchilosato rigido come una tavola sta sdraiato tutto il giorno a respirare la polvere di legno che lo ricopre completamente...io scrivo queste cose sapendo che non si possono immaginare..la cosa strana è che quando io ci sono in queste situazioni non le vedo con i miei occhi, non ci provo neanche...entri nella baracca sapendo già che vedrai qualcosa di orribile secondo i tuoi canoni ma che per qui è brutto ma normale...non mi voglio abituare a queste cose..vorrei conservare la mia sensibilità ma è un meccanismo automatico...entri per fare e solo dopo pensi a quanto tutto questo sia ingiusto al fatto che la terribile ignoranza di queste persone porti a drammi così ingiustificabili..una donna non puo' essere sorpresa se suo figlio è malato dopo che si è presa dei farmaci per abortire al settimo mese di gravidanza..non può non portare suo figlio dal medico mai proprio mai quando questo è denutrito perchè non riesce a mangiare..cioè sono cose allucinanti...se entrassi con il mio modo di pensare..con la lucidità dello sguardo che si ha da lontano appenderei al muro la madre e scapperei nel primo ospedale col bambino..ma non si può fare perchè all'ospedale non fanno nulla, perchè se esci sola nel quartiere ti sparano perchè la mamma ha un ritardo mentale e non capisce...perchè qui è così.
adesso stacco..perchè non ho l'umore giusto per dirvi che ieri è stato bellissimo..le promotrici di rocafuerte ci hanno preparato il pranzo..hanno affittato una sala per noi e abbiamo ballato la salsa fino alle 7 di sera ridendo come pazze..qui è così corre veloce e non hai tempo per pensare alle cose brutte perchè tanto c'è sempre da ballare ma io mi impongo dei momenti da sola..momenti come questi in cui scrivendo piano piano digerisco e mi svuoto un po' la mente...non sono mai stata brava a dire quello che sento cosa mi passa per la testa e anche questa volta fallirò perchè non riesco a scrivervi neanche il 5 % di tutto quello che sto provando..posso solo sperare nel domani posso solo rifugiarmi negli sguardi dei bimbi che curo che ha volte sono certa con i loro occhi neri riflettono il mio sguardo stanco e spaventato...

giovedì 23 settembre 2010

continuo
















...ecco la vita complicata del sud del mondo...di presa ce ne è una e ovviamente è lontana da dove si riceve il segnale per internet...ho do vuto caricare il pc..vi stavo raccontando di oggi...behh..insomma sono decisamente soddisfatta di come stia andando il lavoro..per il resto un po' meno...passo le mie serate a casa e non perchè non abbia la possibilità di uscire ma perchè ho paura di uscire..mi vengono in mente pensieri strani..ho paura di essere rapinata, uccisa, rapita non so..l'idea di infilarmi in un taxi da sola di notte e percorrere queste strade non mi piace..e allora mi chiudo in questo castello dorato protetto dalle guardie che ci sorvegliano notte e giorno..sono cosciente del fatto che sto perdendo tante occasioni di divertirmi di fare nuove amicizie di conoscere la vera vita dehli ecuatoriani ma ora non mi sento pronta...già in italia e in svizzera non sono una festaiola qui tantomeno..
..oggi ho avuto il mio primo incontro con un ragno casalingo ecuatoriano...un bestione da 10 granni insomma una sottospecie di tarantola in miniatura e meno pelosa che ha incontrato la suola della mia ciabatta e ha terminato la sua vita in un istante...nella mia doccia invece abita un geco..si è piazzato sulla zanzariera della finestrella e quando mi lavo si stiracchia con le sue zampettine per prendere tutto l'umido...mi sento strana a raccontare tutte queste cose scrivendo...qui non c'è nessuno che sia interessato a sentirle e mi scuserete se certe cose sono stupide o poco interessanti..è solo che la mia vita qui non mi sembra un'avventura come può sembrare da lontano..e ancora meno mi sento un'eroina..tutto è normale e a volte anche noioso...ci sono cose però che mi piacciono..le piccole abitudini che iniziano a farmi sembrare casa questo posto...la sera quando mi metto nel letto si sente sempre suonare della salsa..il rumore è interrotto solo dal fischio di due uccelli..lo spifferatore..che fa psst psssst proprio come se ti volesse chiamare e l'uccello sbaciucchione che fa il rumore dei baci finti..la mattina quando suona la sveglia le pac sono nella cappelletta di fronte alla mia camera a pregare e mentre io pigramente mi stiracchio loro cantano le canzoni di chiesa in spagnolo...a colazione ci ssono sempre le stesse cose..un buon pane nero che sembra svizzero con la marmellata e una tazza di latte e caffè...appena esco di casa nel piazzale che separa la casa dalla scuola e centro di riabilitazione ci sono i bambini che corrono a fare colazione nella mensa..sono tutti bimbi disabili ed è bello essere salutata da chi non ti vede ma ti sente da chi lo fa nella lingua dei segni perchè non parla o da chi è deformato..è strano però è bello...le facce mi sono diventate familiari e anche io sembra che sia stata digerita dalle persone che lavorano qui...gli sguardi che si ricevono di solito sono tra il curioso e l'invisioso..bohh ho smesso di farci troppo caso...un a cosa divertente è prendere il bus che si ferma in ogni posto...per questo motivo è impossibile stimare il tempo necessario per raggiungere la tua destinazione..il bus può fermarsi una volta sola o cento...la porta di uscita rimane sempre aperta e il bigliettaio sta sempre appeso metà dentro e metà fuori fischiando urlando ai passanti maledicendo gli altri automobilisti..quando devi salire devi essere svelto perchè il bus non si ferma mai del tutto...devi saltarci sopra e sperare che il bigliettaio si sposti e non faccia il cretino...suva suva mi reina....qui dovete sapere che alle persone si da sempre del lei...esistono solo la terza persona singolare e plurale...io mi rivolgo ai bambini di un anno dandogli del lei...e mi fa troppo ridere...si alzi si sieda salga scenda hahahahahhahahaha...però è così se alle persone dai del tu non ti capiscono.....domani starò ad esmeraldas e non so in che razza di quartieraccio dovrò cacciarmi...vi farò sapere..adesso vado ad accendere il fornelletto per le zanzare avvolgo la zanzariera intorno al materasso e chiudo gli occi concentrandomi sui suoni di questa città...e penso a casa come faccio tutte le sere e mi immagino di essere nel mio letto, e immagino che sutica venga a dormire sulle mie ginocchia...buona notte a presto..
ps (le foto sono del campo da basket dove vado a pensare, fernando lo psicologo ecuatoriano che sembra scozzese a casa di una paziente la capacitazione alle promotrici e il cavallo posteggiato davanti al bar...sono pur sempre in america...)

settimana pigra

...bene questa settimana avanza senza troppe emozioni..finalmente ho avuto modo di chiarire la mia posizione dentro l'organismo ma sono ancora abbastanza dubbiosa..le giornate al centro pediatrico somigliano alle giornate in ospedale..tutto pulito ordinato tante cose a disposizione per fare le terapie...pranzo a base di spaghetti e ritmo tranquillo..gli altri giorni invece sono sempre un punto di domanda..il progetto a rioverde sta prendendo forma e sono felice di poter contribuire..mi fa strano essere una figura incerta..la terapista italiana la settimana prossima finisce e io non so quanto potrò tornare e se diventerò io la loro figura di riferimento...le ragazze che fanno le promotrici sono molto interessate anche perchè da quel che ho capito hanno tutte bimbi molto piccoli e malati...è spaventoso vedere l'incidenza di problemi nei bambini sembra che per ogni bimbo nato sano ne nascano tre malati..oggi abbiamo visitato alcuni pazienti insieme alle promotrici..io e margherita abbiamo fatto le nostre valutazioni e iniziato a lavorare sull'istruzione delle ragazze...spiegare cosa c'era che non andava, la patologia...è stato divertente spiegare l'emiplegia a chi non conosce nulla del corpo umano...e ancora di più vedere come intervistavano i pazienti che venivano dopo...loro stesse raccontavano al paziente tutto quello che avevano ascoltato prima con i dovuti strafalcioni e le loro versioni di quello che avevamo spiegato...i pazienti non sapevano che fare anche perchè stare in piccole stanzette di legno con 10 bonze che ti fissano e fanno domande assurde è un evento particolare!!! che altro dire fa strano lavorare in questo modo fa strano parlare tanto e lavorare poco e ancora di più vedere persone malate che hanno una vita normale..o quasi...donne emiplegiche con figli e case da mantenere...adesso stacco che mi è finita la carica continuo tra un secondo...

martedì 21 settembre 2010

cauchal
















il week end è stato lungo..sabato mattina abbiamo deciso di andare a fare un bagno al fiume aspettando margherita che doveva farsi 4 ore di bus per raggiungerci..siamo andate a san francisco un piccolo pueblo perso nella giungla..io ines e giulia abbiamo camminato fra le case fino al fiume..un grosso torrente carico di acqua fangosa...le donne nascoste fra le piante ci hanno regalato uno sguardo annoiato e hanno ripreso a lavare ceste intere di panni strofinandoli sulle pietre levigate dall'acqua..abbiamo chiesto ad un ragazzo seduto all'angolo cosa fosse successo al fiume e ci ha raccontato che da qualche mese sono arrivati i mineros che fanno saltare con la dinamite dei tratti interi di montagne per cercare l'oro...io mi sono messa a ridere pensando che questo continente non smetterà mai di avere cercatori d'oro e conquistatori...è cambiato il secolo ma i principi che guidano le nostre azioni sono sempre gli stessi..una donna con il suo bambino ci ha condotti su un sentiero fangoso tra i palmeti e siamo arrivate scivolando sull'argilla umida all'unico torrentello che conserva l'acqua limpida..ovviamente la signora ci ha ricordato che lei si prendeva questa incombenza di mostrarci la strada per ricevere del denaro e che noi avremmo fatto bene a stare al gioco se non volevamo che "algo malo" accadesse..qui tutto è a pagamento se hai la pelle bianca nessuno ti fa una cortesia nessuno ti offre niente...ci siamo messe il costume tra gli sguardi divertiti di alcune ragazze che erano nell'acqua..loro ovviamente vestite si tuffavano per cercare tra i sassi dei grassi gamberi di fiume..ines prima di tuffarsi si è messa il costume ( stile 1910) e poi armata di shampoo si è messa a lavarsi nell'acqua..io ho riso tanto mentre raccontavo a giulia di tutti i possibili inconvenienti del bagno di fiume...pesce uretra, serpenti e ragni velenosi borse e vestiti rubati cistiti infezioni cagarelle...insomma credo che questo bagno se lo ricorderà a lungo...dopo esserci seccate al sole siamo andate ad aspettare il bus in paese..il viaggio nel bosco senza guida è stato strano..non sono abituata alla sensazione di paura e tantomeno a non fidarmi di chi ho intorno...abbiamo aspettato il bus per una ora e mezza per poi capire che qualcosa aveva bloccato la strada in direzione di san lorenzo..un uomo ci ha caricate in macchina fino alla strada provinciale dove degli operai aspettavano un passaggio..ci siamo fermate con loro per una ventina di minuti..qui il machismo è cosa diffusa e ovviamente abbiamo dovuto subire le avance pesanti di questi grezzoni senza poter replicare..ines che è equatoriana mi è sembrata non farci troppo caso..un ragazzo la teneva stretta a se mentre parlavano del più e del meno mentre io avevo una gran voglia di sbatterlo a terra...devo aver avuto uno sguardo feroce dato che non mi ha infastidita nessuno...siamo tornate ad esmeraldas con la macchina di un altro signore..una vecchia renault sgangherata..eravamo in 8 uomo signora e due bambini davanti, noi tre più un altro bimbo dietro....finalmente a san lorenzo dove margherita ci stava aspettando...siamo schizzate al molo per prendere l'unica lancia verso la spiaggia di cauchal..uno degli isolotti della laguna..le informazioni che avevamo parlavano di un hotel che poteva ospitarci..nella realtà dei fatti il ragazzo che guidava la lancia ha una nonna che ospita turisti fuori dal paese..senza pensarci troppo ci ha scaricate di fronte a casa della nonna e se ne è andato dicendo che sarebbe passato a riprenderci la mattina seguente..noi ci siamo fissate per un attimo prima di decidere il da farsi..la nonnina continuava a dirci di entrare in casa che non ci sarebbe successo nulla di male..il costo a persona era di 2 $ per dormire e di 3$ per la cena e colazione...abbiamo accettato..il pomeriggio bagno nel mare tra i semi di mangrovia la spazzatura e i pesci che sembrano volerti mangiare da quanto vengono vicini....con noi dormiva anche il nipotino di casa..un bel bambinone di nome nataniel che ha passato il suo tempo molestando recuerdo il cane di casa e molestando noi...prima delle sei la nonna ci ha accompagnate in un giro della spiaggia e ci ha condotte nella vegetazione dell'interno..alberi di frutta a volontà cocco arance guayaba choripan cacao caffè...siamo rimaste d'incanto di fronte a un maestoso albero con le radici aggrovigliate come capelli..l'albero di budda...abbiamo girovagato a piedi nudi tra le foglie e le tane dei granchi che infestano la spiaggia e siamo ritornate a casa...abbiamo cenato con riso e una scatoletta di tonno e ovviamente non c'era il bagno per docciarsi..mangiare con il mare davanti è stato bello e mi sono sentita molto bene...verso le 7 e mezza ci siamo chiusi in casa..la zona è proprio al confine con la colombia e di notte i guerriglieri si spostano quindi la nonna brontolava anche quando uscivamo per fare pipì in spiaggia...la serata è stata divertente il nonnino ha messo la radio a tutto volume e ascoltavamo salsa anni 60 abbiamo guardato le foto di famiglia..numerose considerato che l'arzilla vecchietta ha messo al mondo 11 figli vivi...la notte abbiamo dormito sul pavimento di casa su dei materassini e circondate da ranzariere regali..sotto di me si muoveva il vitellino..le case sono costruite come palafitte e tra le assi del pavimento puoi vedere cosa succede sotto..mi sono addormentata in un lampo ascoltando il mare vicinissimo e i rumori dei nonnini che dormivano nei letti vicino a noi..la mattina ci siamo svegliati presto..ho fatto una passeggiata con bimbo e cane prima di arrivare nel villaggio a prendere la lancia...il ritorno è stato fantastico la lancia scorreva lenta e di fianco a noi la mattinata grigia ci regalava il volo dei pellicani a filo d'acqua, il tuffo degli uccelli marini le mangrovie con le loro radici ingarbugliate e a bordo sonnolenti bambini si sitemavano le trecce prima di scuola..arrivate a san lorenzo ci siamo lanciate in una panetteria colombiana..visto che nonostante la fama mondiale dei colombiani sia quella di produttori di droga qui scopro che sono dei pregiati panificatori e pasticceri..una bella fetta di torta al cocco e una tazza di caffè ci rimettono in sesto..verso mezzogiorno ci siamo imbracate su di un'altra lancia per visitare limones..la capitale della provincia di eloy alfaro..un postaccio davvero squallido alle 4 sono tornata in bus ad esmeraldas..le altre ragazze si sono fermate per fare una capacitazione ai promotori della salute io affamata sono tornata verso casa...

lunedì 20 settembre 2010

san lorenzo..

..il giorno dopo..venerdì sono tornata a borbon..abbiamo visitato una paziente anziana con un'emisindrome a casa..è stato divertente stare con una nonnina dopo tanti bambini..prima di pranzo siamo tornate a san lorenzo e il pomeriggio è stato davvero pesante..ho camminato per le strade polverose di questa cittadina fluviale insieme a luz angela e i suoi 2 bambini..ci siamo addentrate nei quartieri poveri..la strada di fango piena di sporcizia e le donne sedute davanti alla porta delle case che fissano come se ti volessero strappare qualcosa da dentro..le libellule rosse giocano nell'aria che conserva tutto il fetore delle fogne a cielo aperto che scricano davanti alle porte..i bambini sono fuori e sono tutti di colore..anche qui la povertà ha la pelle nera..il primo paziente mi ha stravolta...siamo entrate in questa casa con il soffitto basso..una ragazza sformata dalle tante gravidanze seduta con in braccio una bambina con i capelli crespi e spettinati..girando lo sguardo credo di aver individuato in un bebè sdraiato a terra con un cucciolo di cane il mio paziente e poi i miei occhi si posano sul letto dove è coricato un piccolo fagottino, un mucchietto di ossa e un visino scheletrico coperto da ricci grandi e neri..un bimbo di 6 anni che ne dimostra 3...non parla, non mangia, non beve non si può muovere ma mi sorride e vedo in quegli occhi innocenti tutto l'orrore di questo mondo egoista che si dimentica di queste vite spezzate da una caduta sulla testa o da un parto difficile e dall'ignoranza di madri troppo giovani per capire che nel 2010 un bambino non può morire di fame perchè non riesce a mangiare solo...le 5 sorelline mi hanno circondata e mi guardavano incuriosite ma nei loro confronti non ho sentito la tenerezza che mi sale dentro in queste circostanze..impotente di fronte alla scena sono rimasta in piedi tenendo in mano un piedino mostruosamente magro e mi sono persa in quel sorriso sdentato e in quegli occhi stanchi e sereni...ovviamente sono uscita dalla casa in lacrime e il pomeriggio è andato avanti di casa in casa...storie orribili povertà inimmaginabile, un ragazzo della mia età che ha strisciato tutta la vita e le sue gambe talmente deformate da farlo apparire come un cadavere rinsecchito...i movimenti fatti insieme sul pavimento della sua casa , le mie mani sporche di saliva, di terra, di sudore hanno imparato a muoversi rapide e sicure senza darmi il tempo di pensare al senso di quello che sto facendo..arrivo da felix un ragazzo di 32 anni, bello come un cristo di colore...sdraiato su una branda da 11 anni in seguito ad un incidente di lavoro..le sorelle si sono dimenticate di lui...per 9 anni non è stato lavato e portato fuori dalla baracca di legno in cui vive...ora il comune gli sta costruendo una casa...sono entrata in questa stanzina l'odore di pipì è fortissimo, lui mi sorride e rigidamente e aiutato da luz si mette seduto...ha un'emisindrome spastica ma il suo corpo ormai è di legno...sono 9 giorni che nessuno passa a lavarlo..è sudato e stanco..lo laviamo con le salviettine umidificate e decido che 11 anni sono troppi senza alzarsi in piedi...mi faccio abbracciare nonostante gli insetti, la puzza, il sudore..i suoi piedi nudi sono appoggiati su un asse di legno grezzo...lui sente il dolore capisce tutto quello che succede..lo sforzo è grande..il suo corpo è arrugginito e ha paura ma ce la facciamo..in un bagno di sudore rimaniamo a guardarci e lo vedo felice..chissenefrega se puzzerò del suo piscio e se sento che i parassiti mi camminano sul collo..questo è il senso del mio lavoro e il minimo che io possa fare per queste persone..

borbon
















quante cose ho da raccontare e non so da dove iniziare..non ho scritto del week end passato perchè tutto si è cancellato e non avevo più niente da dare..vi posso raccontare di questa settimana passata...ho iniziato a lavorare nel centro pediatrico nuestra familia 2 giorni a settimana..l'atmosfera è davvero tranquilla tutto è organizzato pulito e ordinato proprio come in svizzera la casistica è molto differente e anche le storie di questi bambini sono toccanti...io guardando alle reazioni dei bambini passo per la strega cattiva..la maggior parte piange urla scappa strisciando appena mi vede...sono molto grande e molto bianca rispetto a quello a cui sono abituati..una bimba ha chiesto alla terapista perchè non prendevo le medicine visto che mi vedeva " taaaanto pallida"..devo ancora capire come orientarmi perchè il mio stage sarà fatto a metà qui in nuestra familia dove ho 2 persone di riferimento e metà in ovci dove non so se ne avrò...insomma sarà da divertirsi quando ci sarà da fare la mia valutazione....mercoledì avrò una riunione con i rappresentanti dell'altro organismo per organizzare la mia tesi..diciamo che non ho idea di cosa fare visto che il mio progetto di tesi sembra poco praticabile senza la collaborazione dei vari coordinatori...ho un po' di sconforto ma riuscirò ad uscirne viva...ce la metterò tutta...


ritornando al racconto settimanale...martedì sono stata nel cantone di rioverde con margherita fernando ed erika..tutto mi appare diverso adesso che le persone mi chiamano per nome..le baracche che prima mi sembravano squallide ora appaiono come modeste case ben arieggiate e guardando i bambini sporchi e scalzi penso a quanto mi sentissi bene nei loro panni quando ero piccola e mi sento meglio...le storie di vita di queste persone mi entrano dentro e non riesco a separarmene..la miseria che vivono non ha giustificazione e mi arrabbio vedendo bambini che non hanno il diritto di studiare e le madri che spendono i pochi soldi ricevuti dallo stato per l'istruzione dei figli per pintarsi le unghie dei piedi...ho imparato a cambiare lo sguardo e a pensare più ecuatoriano..mi chiedo quale sia il senso del mio stare qui, rimettere in piedi un bambino a volte significa dargli la possibilità di delinquere o di diventare un alcolizzato nullafacente..no so..ci sto lavorando...

giovedì mattina sveglia alle 5 e bus alle 6 per raggiungere borbon nel cantone eloy alfaro..si tratta di un paesotto a 3 ore di bus da esmeraldas situato in un grande arcipelago in cui acqua di mare e dolce si mischiano..un paese povero, di pescatori con una fitta vegetazione intorno e situato sul fiume..il viaggio per arrivarci è stato interessante..prima di tutto la scommessa con giulia su quanto ci avrebbero fatto pagare il biglietto..qui funziona tutto con la gringo-tassa che però è sempre a discrezione dell'autista...poi il bus piano piano si è riempito di bambini in divisa...il concetto di pieno in ecuador è un po' distante dal nostro..diciamo che i sedili sono spaziosi e quindi sprecarli con solo 2 persone è peccato..il corridoio tambien deve essere occupato da tre file ordinate da cima a fondo e il piccolo spazio dove ci sono le scalette di entrata è la sede di stazionamento dei venditori ambulanti che non si fanno intimorire dalla calca ma che approfittano del minimo spazio per infilarti uno stecco con pollo arrosto e papata in bocca..piano piano siamo arrivati a borbon..il paesaggio è sempre interessante..i palmeti, l'oceano, i paeselli squallidi, gente a piedi , gente a cavallo, donne seminude che sorridono al passaggio di uomini con la maglietta sollevata per rinfrescare la panza, cani spelacchiati sdraiati al sole e banchetti carichi di frutta colorata..i comedores mandano profumi di pannocchie arrosto e di verde ( platano) arrostito o fritto..i polli infestati dalle mosche si arrostiscono girando su spiedi troppo lenti..e questo a quasiasi ora del giorno e della notte....borbon la aspettavo da tanto avevo visto dei video e conoscevo le condizioni dei pazienti che vivono sul rio cauchal il lungo corso d'acqua che porta alle lontane comunità di chachi..gli indios di fiume.....sono arrivata e subito al bagno..la cartaigienica viene somministrata prima di entrare...i foglietti sono piegati ordinatamente in contenitori lerci e unti e vengono offerti dalla proprietaria di casa che tra una passata alla tazza del cesso e al pavimento cucina encebollato per i passanti ( zuppa di pesce e platano)... ci siamo arrampicate sulle strade lastricate che si snodano tra banchetti fangosi che vendono scarpe rigorosamente bianche..siamo arrivate al centro ovci dove virginia la coordinatrice e le promotrici di salute del progetto rbc ci stavano aspettando.. uno stanzone polveroso con i muri pieni di foto e cartelloni e il primo lettino da riabilitazione che vedevo in ecuador..giulia ha iniziato a fare la formazione alle donne..il tema era il ritardo mentale...mentre ascoltavo è arrivata luz la terapista che si occupa di questa zona..una donna simpatica, benestante e ingioiellata che nonostante il lavoro non rinuncia a unghie lunghe e laccate...si è seduta con noi mentre tutti ridevano perchè Ines, una delle ragazze, vedendomi così grande si è spaventata...lentamente la porta si è aperta ed eccoli..una famiglia di indios chachi si è parata in controluce..vestiti con abiti normali, i visi gialli e piatti, i capelli neri e lisci e uno sguardo fiero e antico..portavano due bambini stanchi e malati....io e luz abbiamo fatto una valutazione mentre l'uomo ci raccontava delle ore passate a cavallo e in canoa per raggiungerci..il bimbo più grande irrequieto aveva avuto una crisi epilettica la notte stessa...ho avuto paura per un attimo, ho pensato a quanti bambini stanno aspettando racchiusi nella foresta, a quante famiglie guardano a questi bambini speciali come li chiamano in ecuador senza sapere che hanno una disabilità e senza sapere che si può fare qualcosa..dopo alcune terapie siamo andate a pranzo e ho chupato la mia prima arancia...qui le arance hanno la pellaccia dura e vengono spellate con un coltello e incise sulla cima..si mangiano succhiandone il succo e sputando i semi a terra...questo per strada nel bus a casa ( nella palestra di terapia....) il pomeriggio ancora terapie sempre con bambini..mi fa strano pensare ai protocolli di igiene europei e fare terapia in una stanza che ha il pavimento di terra su cui camminano bambini scalzi..la sera abbiamo ripreso il bus e siamo andate a san lorenzo a dormire in hotel...un hotel carissimo ( 10 $ a notte che per qui sono un'enormità) perchè la città è pericolosa..siamo al confine con la colombia e l'atmosfera notturna è pesante..si sentono spari il cui suono supera quello del reggeton che impazza in tutte le strade...una doccia al buoi perchè il generatore non va e mi sdraio in un letto enorme con una zanzariera sporca..le lenzuola puzzano di piscio ma sono troppo stanca per farci troppo caso..

domenica 12 settembre 2010

merda

ho passato la serata a scrivere di questo week end e il messaggio non è statao salvato...maledizione..adesso vado a nanna..prima devo togliere questa montagna di sabbia dal mio corpo...

venerdì 10 settembre 2010

spiegazione delle foto
















le foto si riferiscono al mio viaggio verso esmeraldas..cavalletta gigante colline pelose avvoltoi e palme..buseta carica di cafoni che mi hanno tirato il cibo quando hanno visto che ero straniera..che peste li colga...










in queste foto..un po' di bambini sulla strada per rocafuerte, il fruttarolo, una via dentro rocafuerte..vicino all'ufficio..e la casa delle Hermanas che mi ospitano..










Ciao

oceani
















..il mio umore è un po' cambiato..qui le sensazioni ti scorrono dentro e mutano rapidamente proprio come cambiano i giochi di luce fra le nuvole che coprono il cielo qui sulla costa...inizio ad abituarmi all'idea di aver abbandonato quito e gli amici che mi ero fatta senza intermediari..ho un po' abbandonato la sensazione di solitudine che spesso mi attanaglia ma allo stesso tempo ho inziato ad avere un po' di paura delle persone che mi circondano..ieri e oggi sono stata fuori città a Rocafuerte un piccolo pueblo dove è appena partito il programma di riabilitazione basata sulla comunità..i miei compagni di viaggio sono Margherita, una simpatica terapista italiana, Fernando uno psicologo esmeraldegno che ha le fattezze di uno scozzese, Erika l'assistente sociale che si veste sempre da modella e poi ci sono io..scambiata per una colombiana o una spagnola o una della provincia di manabì..dove le donne sono alte...ma mai per una italiana.
Ieri abbiamo attraversato la provincia di Rioverde per raggiungere il paesino..si costeggia la foresta di mangrovie sulla quale volano uccelli di ogni forma..gabbiani, pellicani, sule, avvoltoi, cormorani..si passa vicino all'oceano che nelle prime ore della giornata ha la marea bassa e mostra la sabbia nera e le rocce del fondale..si attraversano paesini dove i bambini ti aspettano con una corda tesa per fermare la maccina e chiedere qualche soldo di beneficenza..e poi si incrociano capanne di legno e bambù, banchetti di frutta esotica, bambini con cesti pieni di aragoste, bambini in fila con la divisa di scuola, bambini a piedi, bambini in braccio, insomma un sacco di bambini..e poi si arriva al paesello percorrendo una polverosa strada sterrata che ti porta fino davanti all'oceano ma lo sguardo è sempre catturato dalle baracche con le porte socchiuse dietro cui si nasconde qualcuno a guardarti, alla strada trafficata in cui ragzzini in motocicletta sfrecciano superando ragazzi più grandi a cavallo che ti fissano cercando di suscitare interesse nei loro confronti...poi la nostra jeep si ferma davanti alla casa del parroco, che è sempre la persona di riferimento in questi contesti...
ieri il nostro compito era quello di trovare persone volontarie che abbiano voglia di diventare promotori della salute, figure di riferimento che hanno il compito di gestire i rapporti tra i pazienti e i terapisti, istruire le famiglie e controllare che i disabili abbiano un corretto inserimento nella vita del quartiere, diritto all'istruzione e una partecipazione attiva alle attività quotidiane..un compito difficile soprattutto in un contesto sociale fragile e precario..insomma ieri abbiamo passato tutta la giornata girando di casa in casa, informando le persone sull'attività di ovci e cercando allo stesso tempo persone disabili da censire..insomma un gran lavoro che ci ha impegnati fino a pomeriggio inoltrato senza pausa pranzo...abbiamo trovato molte ragazze interessate e allo stesso tempo molti disabili tra cui un bambino con esiti di meningite curato dalla mamma e dai suoi 6 fratellini..è stato così strano valutarlo sul suo letto e intorno avere i fratelli che saltavano e facevano capriole rimbalzando sui letti che occupavano tutta la casetta..l'odore di pipì mi ha colpita appena entrata ma poi l' atmosfera giocosa e la cordialità di questi bambini che ti aprono la porta senza avere paura mi ha fatto superare la repulsione..
..tornando a casa l'oceano era bellissimo rifletteva la luce rossa del tramonto e tutto qui con quella luce e il ritmo della salsa prende una forma diversa..ci siamo fermati a mangiare un boccone perchè dei dimostranti avevano bloccato la strada..un quarto di pollo, patacones di platano, riso, insalata e una bottiglia di coca cola per 2.50$...sono stata bene...
..oggi la giornata è cominciata presto..il neurologo del centro mi ha accompagnata in spiaggia alle 6..abbiamo corso per un'ora intera e la meraviglia che vedevo non mi ha fatto neanche sentire la fatica..sono tornata a casa per uscirne subito..sono tornata a rocafuerte con la capa per parlare ai volontari..sono venute un sacco di ragazze belle tonde con bambini e tante altre senza..mi hanno salutata e baciata solo perchè mi avevano vista in strada ieri..alcune erano venute per portarci i bambini disabili e così in mezzo alla stanza c'era chi poppava, chi valutava una mano spastica, chi rideva, chi pregava..strano vero?? non so io mi sentivo bene..
nel tornare a casa abbiamo mangiato in una baracca che cucinava il pesce benissimo..e poi la capa si è fermata a comprarmi un riso e latte alla cannella che mi ha rovinato il resto della giornata..qui gli alimenti deperiscono in fretta e oggi ne ho avuto la dimostrazione...ecco spiegata la ragione per cui le altre ragazze sono andate a ballare la salsa e io sto a casa a scrivervi...
adesso vado a dormire forse domani posso ritornare a correre..
un abbraccio e grazie a Carlotta che ha reso molto bella questa serata..
Vale.. quella della provincia di Manabì

mercoledì 8 settembre 2010

stiracchiata

..un altro giorno e' passato e mi sento un po' meglio..sono stata da ovci tutto il giorno e come sempre tutti sono stati molto cordiali con me..sembra solo non ci si possa intendere bene su quale sia il mio ruolo qui..da quel che ho capito tra tre settimane la terapista italiana finira' il suo anno di volontariato e vogliono che sia io a portare avanti il progetto che sta nascendo in un cantone fuori esmeraldas..io non sono sicura di esserne all'altezza e soprattutto non ci vedo nulla di formativo nel lavorare senza confrontarmi con un altro terapista..cmq sia si vedra'..devo ancora parlare con la mia responsabile..lavoro in due posti diversi e non credo che tutti abbiano capito che oltre che fare la mia tesi devo anche fare uno stage...e' un po' difficile spiegare le cose in spagnolo ma piano piano riusciro' meglio...finche' si tratta di cose semplici sono a posto ma dannazione raccontare della mia tesi in spagnolo e' davvero difficile..domani andro' a rio verde e ci sara' il mare non vedo l'ora...le ragazze italiane mi hanno chiesto se questo week end si puo' fare qualcosa insieme e con il loro appoggio sempre se ne avranno voglia il mio inserimento sara' piu' semplice e rapido...la citta' stasera era bellissima..la luce del tramonto era rossa e in giro c'era un sacco di movimento..il bello di qui e' che tutti fanno le lorto faccende sulla strada..fuori di casa e non si serrano dentro come da noi...passando in macchina vedi camionette cariche di perrsone..uomini sporchi dopo il lavoro e ragazzine con la divisa di scuola candida che camminano sul ciglio della strada pieno di spazzatura..ci sono tanti contrasti ma e' bello....oggi ho incontrato dei bambini che conoscevo da ieri e mi hanno fatto le feste..sono stata felice...manca un po' l'atmosfera di una famiglia vera..non so..a quito mi ero abituata cosi' bene con chorito e german..mi mancano molto e mi manca l'atmosfera di casa...il silenzio di queste stanze mi mette in soggezione..l'atmosfera e' la stessa di quando ho fatto l'asilo...insomma non c'e' nulla da fare per sentirsi a casa c'e' bisogno di rumore..di confusione e di qualcuno a cui urlare un sacco di cattiverie..hahahahaha...e qui non e' possibile...
...oggi mi e' venuta un gran voglia delle caramelle rossana..quelle rosse che sanno di mandorla e caramello..saranno 10 anni che non le mangio e non so perche' ma me ne e' venuta un gran voglia...oggi e' il compleanno di chiara e tra poco mangeremo la torta..non ho idea di quando perche' dopo la cena che e' alle 6 e mezza loro vanno a pregare...qui viuene buio molto presto..peccato la luce della sera e' molto bella...
adesso vado e verby anche tu mi manchi molto e lo so che puoi capirmi..avrei proprio bisogno di una bella chiacchierata con te davanti ad un the alla cannella...se decidi di cambiare progetto ci prendiamo una bella casetta a las palmas..proprio di fronte all'oceano...
un bacio a tutti amici
vale

martedì 7 settembre 2010

arrivo

..catapultata dopo quasi 8 ore di bus ad esmeraldas..sono arrivata sulle note degli eagles e per una buona oretta l'autista mi ha messo il disco di pavarotti hahahahah ovviamente per farmi un regalo...durante il viaggio ho scattato qualche foto e arrivata in un pueblo della provincia di manabi ho visto per la prima volta un interessante mezzo di trasporto in legno..un bus con posti a sedere anche sul tetto..ovviamente ho scattato una foto e la gente che era seduta sul tetto ha iniziato a lanciarmi cibo..mi sono sentita una merda..ho riposto la macchina fotografica nella borsa e ho imparato che la gente della costa non e' come i serranos..qui il degrado si vede e si sente..la popolazione e' quasi interamente afroecuatoriana le case sono baracche anche se qui mi hanno detto che prima che il nino..l'uragano..distruggesse tutto la vita si svolgeva in baracche..ho aspettato di vedere l'oceano ma dopo un giorno non l'ho ancora visto..le polverose strade sono piene di buche e piene di rifiuti..la gente e' sorridente e sembra fregarsene. Vivo con le sorelle che mi hanno accolta molto bene, mi ha fatto piacere poter parlare in italiano dopo due settimanhe e ascoltare un po' di dialetto lombardo..di notte nel compound girano due uomini armati..le finestre sono sbarrate e l'ingresso sorvegliato..da quel che mi raccontano fuori e' l'inferno..dentro e' un'oasi di pace e tranquillita'..ho conosciuto le terapiste che mi aiuteranno in questo stage e le responsabili dei vari progetti..ho sbrigato le difficolta' in banca perche' ho dovuto aprire il conto..oggi pomeriggio sono rimasta al centro a guardare le valutazioni dell'ortopedico e mi sono sentita bene..le persone qui sono amorevoli..ti baciuano e poi si presentano i bimbi sono bellissimi anche se non immaginavo ce ne fossero cosi' tanti bisognosi d'aiuto..fuori c'e' un belk campo da basket e voglio andare a comprare un pallone..mi servira' per scaricare un po' i neri..non so...mi sento strana sono felice e serena ma le lacrime sono sempre pronte ad uscire..eppure non mi manca nulla e dopo questa giornata lo posso dire con maggior tranquillita'..scrivetemi perche' ho bisogno di sentirvi vicini e' un momento di transizione..tutto mi e' nuovo e devo ancora capire quale sia il mio posto qui e se sono all'altezza della situazione...una cosa per volta dovro' imparare ad avere pazienza..mi manca la mia macchina e la lunga strada da percorrere con un buon disco...mi mancano tutte le cose noiose di verbania..e ho bisogno di farmi un giretto vicino all'acqua...non posso fare foto anche se mi piacerebbe e' davvero troppo pericoloso uscire con la macchina fotografica..ho tolto anche lo swatch di plastica rigato..qui mi chiamano sorella..
a presto

Vale

domenica 5 settembre 2010

quito alla fine
















un piccolo assaggio della mia famiglia ecuatoriana..persone fantastiche...del mio nuovo orecchino di pappagallo e dell'arte coloniale della vecchia quito..hasta luego..

riparto

..le mie settimane quitene sono terminate...il ween end è stato molto divertente..ieri a otavalo a vedere il più grande mercato dell'artigianato tessile e oggi a visitare la città vecchia di quito...che dire la globalizzazione qui si sente forte..ieri camminando per le vie del mercato ho avuto l'impressione di essere in eutropa..i banchetti che vendevano ponchos e collane mi sembravano gli stessi delle fiere italiane..per fortuna però che la gente è differente..il popolo otavaleno è molto particolare, le donne con le collane fatte di vetro e il costume tipico, gli uomini con le lunghe trecce corvine..la gente è simpatica e sarà perchè anche io sembro una latino americana ma mi trattano con grande rispetto e mi guardano con curiosità..i mendicanti che assalgono i gringos non mi importunano mai e gli indigeni mi danno appellativi con la loro lingua..è divertente spero che i costenos saranno altrettanto gentili. Oggi io e lars abbiamo vagato per le strade di quito la città era chiusa al traffico e piena di manifestazioni folkloristiche..sono riuscita a fare qualche foto anche se non è raccomandabile..ho evitato le stradine più affascinanti ma troppo pericolose..in compenso finalmente ho visitato il museo del banco centrale con le collezioni di arte preispaniche..mi è piaciuto un casino...ora devo preparare la valigia...ciao ci risentiamo dal mare..

giovedì 2 settembre 2010

..qui si ha sempre l'impressione che qualcuno ti stia raggirando...lo stress è a mille ho tutti i miei canali sensoriali attivati 24 ore al giorno..la stanchezza inizia a farsi sentire e le mie settimane a quito volgono al termine...la costa pacifica mi attende e da quello che mi raccontano qui non c'è da stare sereni..mi dispiace un po' lasciare quito perchè avevo trovato dei buoni amici e adesso mi sento a mio agio sui mezzi di trasporto e tra il via vai cittadino..con il cibo è un disastro mi sono già completamente intossicata e non vedo l'ora di ritirarmi sulla costa e non dover mangiare con i miei familiari ecuatoriani per fare una settimanella depurativa a base di tisane..l'acqua è pessima..anche quella in bottiglia e i succhi di frutta che vendono ovunque a questo punto credo siano fatti con acqua di fonte..ogni volta che ne bevo uno mi vengono dei mostruosi crampi allo stomaco....prima o poi mi abituerò..mi metto a ricomporre le valigie e finisco la biografia di Atahualpa eroe inca..vi saluto