lunedì 20 settembre 2010

san lorenzo..

..il giorno dopo..venerdì sono tornata a borbon..abbiamo visitato una paziente anziana con un'emisindrome a casa..è stato divertente stare con una nonnina dopo tanti bambini..prima di pranzo siamo tornate a san lorenzo e il pomeriggio è stato davvero pesante..ho camminato per le strade polverose di questa cittadina fluviale insieme a luz angela e i suoi 2 bambini..ci siamo addentrate nei quartieri poveri..la strada di fango piena di sporcizia e le donne sedute davanti alla porta delle case che fissano come se ti volessero strappare qualcosa da dentro..le libellule rosse giocano nell'aria che conserva tutto il fetore delle fogne a cielo aperto che scricano davanti alle porte..i bambini sono fuori e sono tutti di colore..anche qui la povertà ha la pelle nera..il primo paziente mi ha stravolta...siamo entrate in questa casa con il soffitto basso..una ragazza sformata dalle tante gravidanze seduta con in braccio una bambina con i capelli crespi e spettinati..girando lo sguardo credo di aver individuato in un bebè sdraiato a terra con un cucciolo di cane il mio paziente e poi i miei occhi si posano sul letto dove è coricato un piccolo fagottino, un mucchietto di ossa e un visino scheletrico coperto da ricci grandi e neri..un bimbo di 6 anni che ne dimostra 3...non parla, non mangia, non beve non si può muovere ma mi sorride e vedo in quegli occhi innocenti tutto l'orrore di questo mondo egoista che si dimentica di queste vite spezzate da una caduta sulla testa o da un parto difficile e dall'ignoranza di madri troppo giovani per capire che nel 2010 un bambino non può morire di fame perchè non riesce a mangiare solo...le 5 sorelline mi hanno circondata e mi guardavano incuriosite ma nei loro confronti non ho sentito la tenerezza che mi sale dentro in queste circostanze..impotente di fronte alla scena sono rimasta in piedi tenendo in mano un piedino mostruosamente magro e mi sono persa in quel sorriso sdentato e in quegli occhi stanchi e sereni...ovviamente sono uscita dalla casa in lacrime e il pomeriggio è andato avanti di casa in casa...storie orribili povertà inimmaginabile, un ragazzo della mia età che ha strisciato tutta la vita e le sue gambe talmente deformate da farlo apparire come un cadavere rinsecchito...i movimenti fatti insieme sul pavimento della sua casa , le mie mani sporche di saliva, di terra, di sudore hanno imparato a muoversi rapide e sicure senza darmi il tempo di pensare al senso di quello che sto facendo..arrivo da felix un ragazzo di 32 anni, bello come un cristo di colore...sdraiato su una branda da 11 anni in seguito ad un incidente di lavoro..le sorelle si sono dimenticate di lui...per 9 anni non è stato lavato e portato fuori dalla baracca di legno in cui vive...ora il comune gli sta costruendo una casa...sono entrata in questa stanzina l'odore di pipì è fortissimo, lui mi sorride e rigidamente e aiutato da luz si mette seduto...ha un'emisindrome spastica ma il suo corpo ormai è di legno...sono 9 giorni che nessuno passa a lavarlo..è sudato e stanco..lo laviamo con le salviettine umidificate e decido che 11 anni sono troppi senza alzarsi in piedi...mi faccio abbracciare nonostante gli insetti, la puzza, il sudore..i suoi piedi nudi sono appoggiati su un asse di legno grezzo...lui sente il dolore capisce tutto quello che succede..lo sforzo è grande..il suo corpo è arrugginito e ha paura ma ce la facciamo..in un bagno di sudore rimaniamo a guardarci e lo vedo felice..chissenefrega se puzzerò del suo piscio e se sento che i parassiti mi camminano sul collo..questo è il senso del mio lavoro e il minimo che io possa fare per queste persone..

1 commento:

  1. Stimo molto la spontaneità con cui ti escono i racconti, le emozioni tue e delle persone che incontri...io vivo tutte queste cose, non sono in grado di scriverne o raccontarne nessuna! :-(

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