lunedì 20 settembre 2010

borbon
















quante cose ho da raccontare e non so da dove iniziare..non ho scritto del week end passato perchè tutto si è cancellato e non avevo più niente da dare..vi posso raccontare di questa settimana passata...ho iniziato a lavorare nel centro pediatrico nuestra familia 2 giorni a settimana..l'atmosfera è davvero tranquilla tutto è organizzato pulito e ordinato proprio come in svizzera la casistica è molto differente e anche le storie di questi bambini sono toccanti...io guardando alle reazioni dei bambini passo per la strega cattiva..la maggior parte piange urla scappa strisciando appena mi vede...sono molto grande e molto bianca rispetto a quello a cui sono abituati..una bimba ha chiesto alla terapista perchè non prendevo le medicine visto che mi vedeva " taaaanto pallida"..devo ancora capire come orientarmi perchè il mio stage sarà fatto a metà qui in nuestra familia dove ho 2 persone di riferimento e metà in ovci dove non so se ne avrò...insomma sarà da divertirsi quando ci sarà da fare la mia valutazione....mercoledì avrò una riunione con i rappresentanti dell'altro organismo per organizzare la mia tesi..diciamo che non ho idea di cosa fare visto che il mio progetto di tesi sembra poco praticabile senza la collaborazione dei vari coordinatori...ho un po' di sconforto ma riuscirò ad uscirne viva...ce la metterò tutta...


ritornando al racconto settimanale...martedì sono stata nel cantone di rioverde con margherita fernando ed erika..tutto mi appare diverso adesso che le persone mi chiamano per nome..le baracche che prima mi sembravano squallide ora appaiono come modeste case ben arieggiate e guardando i bambini sporchi e scalzi penso a quanto mi sentissi bene nei loro panni quando ero piccola e mi sento meglio...le storie di vita di queste persone mi entrano dentro e non riesco a separarmene..la miseria che vivono non ha giustificazione e mi arrabbio vedendo bambini che non hanno il diritto di studiare e le madri che spendono i pochi soldi ricevuti dallo stato per l'istruzione dei figli per pintarsi le unghie dei piedi...ho imparato a cambiare lo sguardo e a pensare più ecuatoriano..mi chiedo quale sia il senso del mio stare qui, rimettere in piedi un bambino a volte significa dargli la possibilità di delinquere o di diventare un alcolizzato nullafacente..no so..ci sto lavorando...

giovedì mattina sveglia alle 5 e bus alle 6 per raggiungere borbon nel cantone eloy alfaro..si tratta di un paesotto a 3 ore di bus da esmeraldas situato in un grande arcipelago in cui acqua di mare e dolce si mischiano..un paese povero, di pescatori con una fitta vegetazione intorno e situato sul fiume..il viaggio per arrivarci è stato interessante..prima di tutto la scommessa con giulia su quanto ci avrebbero fatto pagare il biglietto..qui funziona tutto con la gringo-tassa che però è sempre a discrezione dell'autista...poi il bus piano piano si è riempito di bambini in divisa...il concetto di pieno in ecuador è un po' distante dal nostro..diciamo che i sedili sono spaziosi e quindi sprecarli con solo 2 persone è peccato..il corridoio tambien deve essere occupato da tre file ordinate da cima a fondo e il piccolo spazio dove ci sono le scalette di entrata è la sede di stazionamento dei venditori ambulanti che non si fanno intimorire dalla calca ma che approfittano del minimo spazio per infilarti uno stecco con pollo arrosto e papata in bocca..piano piano siamo arrivati a borbon..il paesaggio è sempre interessante..i palmeti, l'oceano, i paeselli squallidi, gente a piedi , gente a cavallo, donne seminude che sorridono al passaggio di uomini con la maglietta sollevata per rinfrescare la panza, cani spelacchiati sdraiati al sole e banchetti carichi di frutta colorata..i comedores mandano profumi di pannocchie arrosto e di verde ( platano) arrostito o fritto..i polli infestati dalle mosche si arrostiscono girando su spiedi troppo lenti..e questo a quasiasi ora del giorno e della notte....borbon la aspettavo da tanto avevo visto dei video e conoscevo le condizioni dei pazienti che vivono sul rio cauchal il lungo corso d'acqua che porta alle lontane comunità di chachi..gli indios di fiume.....sono arrivata e subito al bagno..la cartaigienica viene somministrata prima di entrare...i foglietti sono piegati ordinatamente in contenitori lerci e unti e vengono offerti dalla proprietaria di casa che tra una passata alla tazza del cesso e al pavimento cucina encebollato per i passanti ( zuppa di pesce e platano)... ci siamo arrampicate sulle strade lastricate che si snodano tra banchetti fangosi che vendono scarpe rigorosamente bianche..siamo arrivate al centro ovci dove virginia la coordinatrice e le promotrici di salute del progetto rbc ci stavano aspettando.. uno stanzone polveroso con i muri pieni di foto e cartelloni e il primo lettino da riabilitazione che vedevo in ecuador..giulia ha iniziato a fare la formazione alle donne..il tema era il ritardo mentale...mentre ascoltavo è arrivata luz la terapista che si occupa di questa zona..una donna simpatica, benestante e ingioiellata che nonostante il lavoro non rinuncia a unghie lunghe e laccate...si è seduta con noi mentre tutti ridevano perchè Ines, una delle ragazze, vedendomi così grande si è spaventata...lentamente la porta si è aperta ed eccoli..una famiglia di indios chachi si è parata in controluce..vestiti con abiti normali, i visi gialli e piatti, i capelli neri e lisci e uno sguardo fiero e antico..portavano due bambini stanchi e malati....io e luz abbiamo fatto una valutazione mentre l'uomo ci raccontava delle ore passate a cavallo e in canoa per raggiungerci..il bimbo più grande irrequieto aveva avuto una crisi epilettica la notte stessa...ho avuto paura per un attimo, ho pensato a quanti bambini stanno aspettando racchiusi nella foresta, a quante famiglie guardano a questi bambini speciali come li chiamano in ecuador senza sapere che hanno una disabilità e senza sapere che si può fare qualcosa..dopo alcune terapie siamo andate a pranzo e ho chupato la mia prima arancia...qui le arance hanno la pellaccia dura e vengono spellate con un coltello e incise sulla cima..si mangiano succhiandone il succo e sputando i semi a terra...questo per strada nel bus a casa ( nella palestra di terapia....) il pomeriggio ancora terapie sempre con bambini..mi fa strano pensare ai protocolli di igiene europei e fare terapia in una stanza che ha il pavimento di terra su cui camminano bambini scalzi..la sera abbiamo ripreso il bus e siamo andate a san lorenzo a dormire in hotel...un hotel carissimo ( 10 $ a notte che per qui sono un'enormità) perchè la città è pericolosa..siamo al confine con la colombia e l'atmosfera notturna è pesante..si sentono spari il cui suono supera quello del reggeton che impazza in tutte le strade...una doccia al buoi perchè il generatore non va e mi sdraio in un letto enorme con una zanzariera sporca..le lenzuola puzzano di piscio ma sono troppo stanca per farci troppo caso..

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